Giurista tedesco. Tra i fondatori del positivismo giuridico, in opposizione alle
teorie di Savigny, negò che il diritto fosse formazione incosciente e
irriflessa dello spirito popolare. Ne sostenne, al contrario, la natura
normativa e statuale, considerandolo un mezzo attraverso il quale la
società umana tendeva, nella cooperazione di tutti gli individui, al
miglioramento e al progresso. Il terreno sperimentale per la dimostrazione di
tali principi fu il diritto romano, del quale
J. fu profondo conoscitore.
Tra le opere principali citiamo:
Lo spirito del diritto romano nelle varie
fasi del suo sviluppo (1852-65),
La lotta per il diritto (1873),
Il finalismo del diritto (1877) (Aurich, Bassa Sassonia 1818 - Gottinga
1892).